I RECESSI DEL CUORE
“Chi conosce i suoi errori? Purificami da quelli che mi sono occulti” (Salmo 19:12)
I RECESSI DEL CUORE
“Chi conosce i suoi errori? Purificami da quelli che mi sono occulti” (Salmo 19:12)
Se le vie del signore mi sembrano stranamente oscure e difficili e se i miei desideri affondano nel silenzio del mare anche se la giornata che mi ha portato solo dolore e sofferenza passa con tristezza allora proprio in quel momento voglio ricordare che : DIO NON SBAGLIA MAI!!!
Quando i pensieri di Dio sono troppo altri e la Sua grazie sembra a me lontana;
Quando tutti i sostegni della mia vita iniziano a vacillare e mi manca la forza e la pazienza;
Quando il mio sguardo non trova piu una meta e le mie lacrime sono tante c’è sempre una scintilla di fede che mi dici: DIO NON SBAGLIA MAI!!!
Quando il mio cuore è disperato davanti a domande senza risposte e dell’amore di Dio voglio persino dubitare xkè in me si eleva l’incredulità allora posso rimettere tutto il mio stanco bramare nelle mani di Dio e con lacrime posso proclamare che DIO NON SBAGLIA MAI!!!
Perciò stai calmo, o cuore mio e lascia passare le cose terrene e passeggere vedrai un giorno su nel cielo che le vie che Lui ha guidato erano buone e anche se dovresti perdere ciò che hai di più prezioso si anche se dovresti passare per giorni tristi ed oscuri tieniti forte a queste sagge parole : DIO NON SBAGLIA MAI ED è SEMPRE ACCANTO A TE…
PREGHIERA SEGRETA
“Ma tu, quando preghi, entra nella tua cameretta, e serratone l’uscio fa’ orazione al Padre tuo che è nel segreto” (Matteo 6:6)
IL CENTRO DEL NOSTRO ESSERE
“…Gesù cominciò prima di tutto a dire ai suoi discepoli: Guardatevi dal lievito de’ Farisei…” (Luca 12:1)
… CON TUTTO IL TUO CUORE
“…Ama il Signore Iddio tuo con tutto il tuo cuore, e con tutta l’anima tua, e con tutta la forza tua, e con tutta la mente tua…” (Luca 10:27)
LE STANZE DEL CUORE DI DIO
“Come un padre è pietoso verso i suoi figliuoli, così è pietoso l’Eterno verso quelli che lo temono” (Salmo 103:13)
“Per la durezza del vostro cuore…”
Mr 10:1-12 L’argomento del divorzio ha suscitato interesse e questioni insolute in ogni epoca. La società nel corso dei secoli assunto atteggiamenti diversi ed ha prodotto soluzioni quanto mai differenti. Al tempo del Signore gli Ebrei tentavano di risolvere il problema argomentando che la loro vetusta tradizione, risalente a Mosè, massima autorità religiosa, consentiva il divo! rzio. Gesù però elimina tutta la loro sicurezza con due affermazioni che rimangono ancora oggi il fondamento dell’interpretazione cristiana sull’argomento. Innanzitutto agli esordi della rivelazione biblica “…non era così” (1). Gesù riafferma l’istituzione del matrimonio, proponendola come una realtà duratura, un rapporto indissolubile tra i coniugi che dinanzi a Dio esprimono la propria libera volontà di vivere insieme concordemente in funzione di un reciproco aiuto. In secodo luogo il principio della tradizione mosaica trova fondamento in una realtà incontroversibile: “la durezza del cuore”. Questa concessione traeva origine dall’indifferenza che uccide tutti i migliori sentimenti dell’individuo facendo dimenticare quanto di più puro, bello e prezioso c’è nella vita: l’amore vero espresso con una promessa indissolubile davanti a Dio. Ancora oggi, in un mondo in cui “la durezza del cuore” sem¬bra imporsi in modo crescente, si cercano maldestramente soluzioni religiose o lai! che ai problemi matrimoniali. 1 coniugi che vedono in pericolo la loro vita familiare dovrebbero invece esaminare il proprio cuore dinanzi a Dio. Egli è stato testimone della loro promessa di fedeltà, qualunque sia stata la forma di celebrazione del matrimonio, e solo confessando le proprie colpe si potrà ritrovare ai piedi di Gesù quel sentimento che “la durezza del cuore” ha distrutto ed annientato. 1) Mt 19:8
Dio ti benedica!
A CHI ASSOMIGLI? (SALMO 17)
Agli inizi della sua carriera, un famoso lanciatore di baseball era solito raccontare un aneddoto che lo aveva colpito molto quando, in un periodo particolare della sua vita, si trovò a lottare per uscire fuori dalla droga. Un giovane padre stava comodamente seduto in poltrona, cercando di leggere il giornale, ma la bambina lo assilava perchè voleva giocare con lui. Dispiacendosi per essere stato interrotto, ma non volendo urtare i sentimenti della sua piccola, strappò da una pagina del giornale una grande figura del mondo. La ridusse in tanti piccoli pezzi, poi, rivolto alla bambina, le disse: “Appena avrai ricomposto la figura giocheremo insieme”. Dopo alcuni minuti di silenzio la bambina ritornò dal papà con la figura intatta. “Come hai fatto a ricomporla così in fretta?”, le chiese il padre. “Facile”, rispose la bimba, “dall’altra parte del mondo c’era la figura di un uomo. Ho messo insieme l’uomo, e ogni pezzo del mondo è andato al suo posto”.
Avere fiducia in sè stessi (vv. 1-5)
Quando Davide scrisse il Salmo 17, a differenza del nostro atleta egli non aveva problemi di controllo sulla propria vita o di abuso di sostanze stupefacenti. Prima dei suoi fallimenti personali, Davide presentava a Dio sè stesso come un uomo i cui problemi nella vita erano interamente colpa di qualcun altro (vv. 6-14). Davide, sicuro di sè, è tranquillo di fronte all’esame di Dio: “Tu hai scrutato il mio cuore … e non hai rinvenuto nulla…” (v. 3). Forse leggendo questo salmo non puoi identificarti con ciò che stiamo dicendo. Forse dirai: “Quello non sono io. Sono ben lontano dall’essere perfetto. Non assomiglio proprio alla persona descritta”. Fatti animo. Soltanto Uno è stato capace di elevare onestamente una preghiera simile a quella contenuta nel Salmo 17 durante tutti i giorni della Sua vita: il nostro Signore Gesù Cristo, che è vissuto senza peccato. Sebbene non siamo in grado di identificarci con l’atteggiamento di purezza di Davide, possiamo però immedesimarci nelle circostanze minacciose che egli dovette affrontare: “… dai miei mortali nemici che mi circondano” (v. 9). Sei stato trattato duramente (v. 10) o qualcuno, come “… un leone che brama lacerare…”(v. 12), ti ha usato per i propri scopi piuttosto che dimostrarti affetto e premura? Quando Davide scrisse questo salmo, egli non aveva alcuna certezza di poter risolvere i propri problemi esterni, mentre era certo di aver bisogno dell’aiuto di Dio per appianarli (v. 4). All’epoca in cui scrisse il Salmo 51, Davide si rese conto – dopo aver commesso il suo più grande peccato mortale – di non avere risposta neanche ai suoi problemi interiori; capì che Dio è l’unica risorsa, la sola fonte cui attingere per l’aiuto e per il perdono. La tua vita è ridotta in brandelli? Ti senti forse sparpagliato in tanti pezzi che giacciono disseminati sul pavimento dell’esistenza? Come vuoi ricomporli? Con l’aiuto di Dio o con l’aiuto degli uomini? Il segreto sta nel non guardare al nostro mondo in pezzi, ma alla Persona di Gesù. Prendi in prestito la richiesta fatta da Davide in questo salmo, e falla tua.
“Signore, ascoltami” (v.6)
Racconta al Signore quello che ti sta accadendo. Chiedi il Suo aiuto. Dio vuole “dare ascolto” alla tua preghiera. Non essere riluttante, vergognoso o imbarazzato nel rivolgerti a Lui. Egli non sprezza un cuore rotto e contrito (cfr. Salmo 51:17).
“Signore, salvami” (v. 7)
Davide chiede a Dio: “Spiega le meraviglie della tua bontà”. Morendo sulla croce, Gesù ci ha dimostrato l’estensione dell’amore di Dio per noi (cfr. Romani 5:6-8).
“Signore, preservami”(v. 8)
Davide prega: “Preservami come la pupilla dell’occhio; nascondimi all’ombra delle tue ali” (v. 8). Quando guardo nella pupilla di un altro vedo in miniatura il riflesso di me stesso, perciò, ogni sguardo che rivolgo al Signore mi ricorda che io sono nel Suo campo visivo.
A chi assomigli? Su cosa è poggiata la tua attenzione: sulla tua vita privata ridotta a pezzi o sulla Persona che ha l’autorità di rimettere insieme il tutto? Davide affermava: “… Quanto a me, per la mia giustizia, contemplerò la tua faccia, mi sazierò, al mio risveglio, della tua sembianza”(v. 15). Se manteniamo costante il nostro sguardo su Gesù cominceremo ad assomigliarGli. Noi siamo la pupilla dell’occhio Suo; facciamo in modo che Egli lo sia del nostro.
(un Salmo per Oggi di George O. Wood)
IO STO ALLA PORTA….
Apocalisse 3:20 Ecco, io sto alla porta e busso: se qualcuno ascolta la mia voce e apre la porta, io entrerò da lui e cenerò con lui ed egli con me.
Il Signore non esorta soltanto a pentimento; fa di più, si accosta ad ogni individuo e cerca di entrar nel suo cuore; si presenta perciò umilmente alla porta del cuore e picchia: picchia con gli inviti della sua Parola e del suo Spirito, picchia anche con le sue riprensioni facendo appello alla libertà, alla responsabilità, alla sete di pace e di felicità di ogni persona. Se uno presta ascolto alla voce di Cristo e lo accoglie con fede come Salvatore ed amico, egli gusta le gioie della comunione personale col Signore. Queste gioie sono rappresentate qui dal cenare insieme, il che, specialmente, in Oriente, è segno d’amicizia. Dio vi benedica.
Vivere per viaggiare, viaggiare per vivere...
beauty by yourself.
Personale compendio sulla vita e ciò di cui è fatta.
Diamo il giusto peso alla nostra Cultura!
passione, amore e divertimento...
Il gusto della buona cucina
La poesia nella natura
Dedicato a te ...♡
Navigare con attenzione, il Blog si sbriciola facilmente
the secret everyday life of a struggling independent director
"Sappi che la Felicità è come una farfalla tra le mani: se la stringi troppo muore ma se la lasci se ne va. Accarezzala e sarà sempre con te."
" Non deviare dal Mio sentiero "
(agro)dolcemente, me
The latest news on WordPress.com and the WordPress community.